Seconda tappa del viaggio della storia del jazz. Vi portiamo alla scoperta delle origini del festival YOUNG JAZZ passando a rassegna le correnti e gli artisti che più di ogni altro hanno segnato l’evoluzione di un genere dalle infinite declinazioni, dalle molteplici anime.
Dopo un primo flashback alla scoperta della nascita del jazz classico, con Louis Armstrong come artista di riferimento, ora arriviamo agli anni ’40 del Novecento. Come già raccontato nell’articolo precedente, il Jazz nasce con il gene della “malleabilità” in quanto frutto dell’incontro tra culture di continenti diversi e vive in una condizione di evoluzione costante e imprevedibile. È stato così sin dagli esordi. Infatti, pochi anni dopo l’affermazione globale del jazz classico, negli anni ’40 gli Stati Uniti assistono alla nascita di una nuova corrente, il Bebop. La musica Bebop, pur essendo la degna figlia dei “vecchi” padri del jazz, esprime un desiderio di emancipazione e superamento dai canoni tradizionali del genere.
La nascita del Bebop viene attribuita a Charlie ‘Bird’ Parker, sassofonista e compositore di Kansas City dalla vita brevissima (1920-1955) e un talento grande abbastanza da lasciare il segno nella storia della musica. Tempi veloci, dinamica articolata, ricca di virtuosismi che si evolve fino a lasciare spazio all’improvvisazione, che è il cuore dei temi. Queste le principali caratteristiche del Bebop che oggi potrebbe essere associato al jazz “mainstream”, quello più diffuso e conosciuto.
Negli anni ’30 Charlie Parker domina la scena musicale di Kansas City suonando nei nightclub con diverse formazioni jazz e blues tra cui Buster Professors Smith’s band e la band del pianista Jay McShann. Successivamente si stabilisce a New York, dove, improvvisando con il chitarrista Biddy Fleet, scopre una nuova straordinaria tecnica strumentale. Nel tempo quella diventa un’innovativa cifra stilistica che nel 1945 giunge a maturazione e dà i suoi frutti. Parker diventa leader della sua band e intraprende un tour di 6 settimane nei club di Hollywood. La sua permanenza si protrae fino all’estate del ’46. Tra il ’47 e il ’51 Charlie Parker si esibisce incessantemente in band e in solo tra locali ed emittenti radiofoniche, mentre viene scritturato da molte etichette discografiche. Nel 1949 mentre debutta sulla scena europea all’International Jazz Festival di Parigi, a New York avviene qualcosa che consacra la figura artistica di Charlie Parker: nasce il “Birdland club” in suo onore.
Interprete dello spirito di costante mutazione, confronto e scoperta, Young Jazz Festival vi invita all’ascolto di Charlie Parker. Ecco il brano che vi consigliamo questa settimana.
Ascolta: Charlie Parker | Ornithology